I colori delle emozioni
Non so se per voi è stato lo stesso, ma per me quest'anno è stato lunghissimo e tremendamente stancante (ho concluso la scuola il 10 giugno, ma sto ancora cercando di ricaricare le batterie).
Come ormai sapete se avete letto i post precedenti o mi seguite su instagram, quest'anno ho avuto il ruolo di "maestra Covid", che altro non era che il buon vecchio potenziamento (almeno dov'ero in servizio io), e spesso è capitato di sostituire anche le colleghe assenti, quindi alla fine posso dire di essere entrata in 15 classi (tutte quelle dei due plessi in cui ho lavorato).
A queste 15 classi si sono sommate poi le 4 di tirocinio all'infanzia, due di piccoli, una di medi e una di grandi.
Vi lascio immaginare la mia testa a fine anno, con nomi che entravano e uscivano in continuazione, con visi che si susseguivano e di cui dovevo necessariamente ricordarmi i nomi per rispondere ai saluti che mi venivano fatti.
Ma questo post non vuole essere un riassunto di come mi sono sentita quest'anno o di cosa ho fatto o non ho fatto, bensì voglio parlare del mio progetto di tirocinio all'infanzia.
Per chiudere bene il mio percorso di tirocinio dell'università , sono stata catapultata in ben due scuole per svolgere le mie 55 ore di progettazione e osservazione.
È stato un delirio, soprattutto riuscire a contare tutte le ore (28 da una parte e 27 dall'altra) e considerato il fatto che andavo nei giorni in cui ero un po' più libera dalla scuola o avevo meno ore, maggio e le prime due settimane di giugno sono state davvero allucinanti!
In una delle due scuole ho fatto per lo più il progetto, che è l'oggetto del post, mentre nell'altra ho osservato e basta... più o meno, perché non riuscivo a starmene in un angolino, sarei impazzita, e poi i bambini erano entusiasti di vedermi.
Il mio progetto di tirocinio ha preso avvio dal libro I colori delle emozioni di Anna Llenas, edito da Gribaudo Editore, a cui ho abbinato alcune attività concordate con l'insegnante accogliente e che ho preso qui e là da Pinterest.
La progettazione di tirocinio di quest'anno prevedeva l'utilizzo del modello CAE, cosa che mi ha messo in notevole difficoltà , ma anche con l'aiuto dell'insegnante accogliente, sono riuscita a compilarla al meglio (spero... la tutor non mi ha mai detto nulla, quindi mi auguro vivamente che sia tutto a posto).
Le attività che abbiamo proposto ai bambini sono state:
* La realizzazione di un libricino in cui il mostro delle emozioni è stato colorato a seconda delle emozioni; i piccoli hanno colorato con gli acquerelli, i medi con le matite colorate.
* L'EmozioMetro sul quale i bambini posizionavano le loro foto in base all'emozione provata.
* I Barattoli delle Emozioni, per questa attività , i bambini hanno realizzato dei disegni relativi alle varie emozioni e poi li hanno inseriti all'interno dei barattoli.
So che forse sono attività piatte rispetto a quelle che propongo di solito, ma sono state molto efficaci, perché sia l'EmozioMetro, sia i barattoli hanno coinvolto i bambini fin da subito e sono stati entusiasti di esprimere le loro emozioni anche attraverso i disegni.
L'ultima esperienza di tirocinio della mia vita è stata stancante, perché, come già detto, andavo all'infanzia nei ritagli di tempo e il mio orario prevedeva 8 ore a contatto con grandi e piccoli, ma è stata anche estremamente gratificante, perché i bambini mi hanno sempre dato la giusta carica per andare avanti.
Questo mi ha fatto capire ancora una volta che il lavoro dell'insegnante è ciò che voglio fare davvero e sono sicura mi porterà ancora notevoli soddisfazioni.
Detto questo, concludo qui, che l'ho già fatta abbastanza lunga per oggi, fatemi sapere con un commento cosa ne pensate di questo progetto e se volete il materiale necessario per realizzare qualcosa di simile.
Vi auguro buona settimana e buona estate, anche se qui e su IG ci sentiremo ancora spesso!
Annette.